considerazioni sulla misura elettrica …

una misura elettrica …

Coniugando lo studio con il lavoro iniziai da apprendista a conoscere anche il mondo del lavoro, come si poteva fare in quei tempi e da appassionato di Elettronica ebbi la possibilità di praticare in un laboratorio di riparazioni elettroniche, fu lì che conobbi quello che poi divenne il mio primo strumento di misura: il multimetro analogico (ICE680G) noto con il nome di tester.
E già analogico, perché allora erano per lo più analogici, ed essendo in quel caso, utilizzati a banco non presentavano particolari necessità di robustezza agli spostamenti, stiamo parlando dei famigerati multimetri analogici della ICE, il mitico ICE680G, ancora oggi un validissimo strumento di misura.

ICE680G

Ed ora dopo aver terminato gli studi da decenni ormai, non mi occupo di riparazioni elettroniche ma di impianti industriali per questo ritengo più versatile un multimetro digitale, perché in primis essendo sballottato tutto il giorno all’interno della borsa degli attrezzi, ho la certezza di non danneggiarlo per quanto concerne la parte di misura (bobina mobile-indice) che invece un multimetro analogico risentirebbe, e poi per avere uno strumento di più rapida e facile lettura, eliminando così gli eventuali errori di misura dovuti all’operatore ; )
E’ noto che il “multimetro digitale” (digit: numero) o “DMM” (dall’inglese Digital multi-meter) comunemente noto con il nome di “tester” (dall’inglese –to test) sia uno strumento di misura universale perchè consente di valutare/verificare le grandezze fisiche fondamentali che governano i circuiti elettrici ed elettronici ovvero quelle di tensione (volt – V), intensità di corrente (ampere – A) e resistenza (ohm – Ω), caratteristica che rende lo strumento principe presente su ogni banco di lavoro, ed in ogni attività di tipo elettrico ed elettronico che interessi il tecnico elettronico/elettrico o la persona che si avvicina all’affascinante mondo elettrico/elettronico.

fluke175

Ora quanto di seguito andrò ad esporre per il professionista sarà senz’altro scontato, e non sarà certo sostitutivo a quanto indicato sicuramente in maniera migliore nel libretto di istruzioni (che dovrebbe sempre esser letto e conservato) che accompagna ogni prodotto quale appunto il multimetro, ma l’intento è solo quello di sottolineare l’importanza che bisogna dare all’operazione di misura che a volte può essere sottovalutata o eseguita con leggerezza, riferendomi dapprima all’aspetto sicurezza, che metto sempre al primo posto, che non può prescindere dal non considerare il giusto strumento (caratteristiche) e la corretta procedura di misura.

manuale d'uso

avvertenze

…mis..sicurezza…

“quando si effettuano misure all’interno di impianti elettrici, si devono usare strumenti di misura adeguati e sicuri, costruiti in conformità alle norme delle serie CEI ENE 61557. Tali strumenti devono essere controllati prima dell’uso e se necessario dopo l’uso.
Se vi è rischio di contatto con le parti nude attive, il personale che esegue le misure deve fare uso di dispositivi di protezione individuale e prendere precauzioni contro lo shock elettrico e contro gli effetti di cortocircuiti e archi. “ ( fonte CEI 11-27)

Non poteva essere diversamente, così finalmente anche questa specifica attività è stata normata, e la norma di riferimento è ancora una volta la CEI 11-27, che identifica nella misura un’attività di lavoro elettrico per la quale va fatta un’analisi di possibili rischi, considerando un possibile “contatto diretto sulle parti attive” o un possibile “cortocircuito sulle parti attive”, nel primo caso è fondamentale l’importanza dell’impugnatura dei puntali che dovranno garantire un adeguato grado di protezione (IPXXB) e nel secondo considerando la possibilità che gli stessi puntali realizzino un corto circuito.

Ora l’intento è quello di stimolare l’attenzione durante il lavoro di misurazione elettrica, che per quanto banale (e non lo è affatto) e semplice possa sembrare presenta comunque dei seri e potenziali rischi elettrici che come visto la norma ha considerato, pertanto necessità si dell’utilizzo di uno strumento adatto, ma altrettanto procedure corrette, ogni qualvolta si è intenti nell’esecuzione di ogni attività lavorativa, ed in questo caso di lavoro elettrico (= -prove e misure –riparazioni –sostituzioni –modifiche –ampliamenti– montaggi e ispezioni) considerando dapprima quanto recita il legislatore “questo deve essere eseguito solo da personale specificatamente preparato con esperienza e autorizzato dal datore di lavoro o chi per lui. Tutti devono avere i requisiti psicofisici attitudinali certificati dal medico competente “(DLgs 81/08).

Quando si esegue una misura elettrica e si è in prossimità di circuiti elettrici e/o parti attive, le condizioni non consentono di abbassare la guardia ma richiedono di mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari perché “si riducano i possibili rischi elettrici” a partire dall’utilizzo di strumentazione adeguata ..
Ad esempio nel caso in cui una misura serva a verificare la presenza di una tensione stabilendo così che quel circuito elettrico sia o meno sotto tensione e consenta quindi poter operare in sicurezza, da qui la necessità di avere uno strumento affidabile ed aver eseguito correttamente la misura e ancor prima la verifica di funzionamento dello strumento .

In questo caso, come sempre del resto, la combinazione delle corrette procedure di misura (verifica-prova strumento) e l’utilizzo del dispositivo di misura adatto ovvero rispondente alle caratteristiche elettriche per quel campo di misura per quanto previsto dalle norme (IEC-CEI) sono le condizioni necessarie a limitare il possibile rischio elettrico.
Volendo significare con procedure corrette quanto previsto dalle norme specifiche come ad esempio l’utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale) necessari ,tipo i guanti di isolamento e gli occhiali di protezione e le prove di funzionamento dello strumento prima della misura; e volendo significare con dispositivo di misura adatto, lo strumento di misura rispondente alle caratteristiche di utilizzo per quel tipo di categoria (CAT) nel campo di misura che si vuole eseguire e rispondente ai requisiti di sicurezza previsti.
La Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) definisce con la IEC1010-1 che è alla base di norme nazionali come la EN61010 (Europa) gli standard di sicurezza per le apparecchiature di misura, stabilendo un livello di sicurezza più elevato, considerando oltre il valore di tensione nominale massima in regime permanente anche la capacità di sopportare eventuali tensioni transitorie che possono viaggiare nei circuiti e quindi nello strumento di misura, da qui il nuovo standard che considera le Categorie di sovratensioni (transitori) nelle installazioni definendole in “Categorie da I a IV” brevemente indicate con CAT I …CAT IV rispettivamente indicate sullo strumento di misura e nel relativo manuale di istruzioni.

marchio CE

Categorie di sovratensione nelle installazioni. Standard IEC61010-1 si applica ad apparecchiature di test a bassa tensione (<1000 V)

  • CAT IV Trifase per alimentazione di servizi,tutti conduttori esterni
    • -indica”l’orgine di installazione” ad esempio dove viene effettuato il collegamento a bassa tensione per l’alimentazione servizi
      -strumenti elettrici dimisura e sistemi di protezione primaria di sovracorrente
      -esterno ed ingresso del servizio:il servizio parte dal palo e arriva all’edificio
      -linea aerea fino all’edificio isolato,line ainterrata fino alla pompa
  • CAT III Distribuzione trifase,inclusa illuminazione commerciale monofase
    • -apparecchiature in impianti fissi,quali gruppi di comando e motori trifase
      -sbarra e alimentazione inimpianti industriali
      -alimentatori e circuiti derivati corti,dispositivi del quadro di distribuzione
      -sistemi di illuminazione in gorssi edifici
      -prese delle apparecchiature con collegamenti corti all’ingresso del servizio
  • CAT II Carichi collegati a presa monofase

    • apparecchiature,strumenti portatili,altre applicazioni domestiche e carichi simili
      -prese e circuiti derivatilunghi
      -prese a una distanza di oltre 10 metri dalla sorgente di CAT III
      -prese a una distanza di oltre 20 metri dalla sorgente di CAT IV
  • CAT I Elettronica
    • -apparecchiature elettroniche protette
      -apparecchiature collegate ai circuiti(sorgente) in cui vengono eseguite misure per limitare sovratensioni transitorie a un livello adeguatamente basso
      -qualsiasi fonte ad alta tensione e a bassa energia derivata da un atrasformatore di resistenza ad avvolgimento elevato,come la sezione ad alta tensione di una fotocopiatrice

indic.CAT IV III

In questo senso un numero di CAT più alto indicherà la caratteristica di uno strumento di resistere a transitori di energia più elevata rispetto ad un pari strumento ma di CAT inferiore.
Quindi nell’utilizzo di un multimetro è importante considerarne la CAT in virtù del campo di applicazione dello stesso e senza trascurare la presenza del ben noto marchio CE (Conformità Europea) indice di rispondenza a precisi requisiti per la sicurezza, la salute, l’ambiente e la protezione del consumatore; e indice ancor più importante è la presenza di un numero e relativo simbolo di certificazione di un laboratorio riconosciuto (UL,VDE,TUV..) che indica che quello strumento ha superato il test secondo lo standard dell’ente che si basa su standard internazionali.

La rispondenza di un multimetro alle dovute caratteristiche è significativa anche in termini di protezioni dello stesso strumento per quanto riguarda gli ingressi di misura, in genere ottenute con l’utilizzo di fusibili con portata ed isolamento adeguati nonché tipologia adatta , ad esempio nel caso del Fluke175 sono utilizzati a protezione due fusibili uno per la portata mA ed una per la portata A entrambi del tipo rapido e con tensione di isolamento di 1000V.
Si è parlato di verifica di funzionamento del multimetro, questa è intesa anche per quanto concerne gli accessori primi fra tutti i puntali che devono dapprima rispondere alle stesse caratteristiche di sicurezza dello strumento (CAT), quindi idonea tensione di isolamento ed altresì fornire condizioni di utilizzo (impugnatura) che evitino un possibile contatto involontario con circuiti o parti di esso sotto tensione.
Può sembrare scontato ricordare la verifica del multimetro ogni qualvolta si esegua una misura prima di quest’ultima ma preferisco ricordarlo, in quanto questa semplice prova verifica il buono stato dello strumento ed ancor prima dei puntali di misura solitamente più soggetti ad usura, prova che può essere eseguita come indicato in ogni manuale o libretto di istruzioni che accompagna il multimetro.
Come già ho avuto occasione di dire quanto esposto relativamente la sicurezza nell’attività di una misura elettrica è riduttivo, e non me ne vogliano gli esperti del campo, e aggiungo che potrà sembrare esagerato a chi si appresta ad utilizzare un multimetro per la prima volta, ad esempio l’hobbysta che in genere opera su circuiti in bassissima tensione (<50V in ca o >120V cc non ondulata sia tra i conduttori sia verso massa) ma non bisogna trascurare ed avere ben presente che un rischio elettrico può essere fatale anche in presenza di circuiti interessati da basse tensioni e piccole intensità di corrente elettrica, pertanto questo aspetto interessa ogni operatore che si accinge ad eseguire una misura elettrica in un qualsivoglia circuito elettrico e/o elettronico.
Quindi durante una misura elettrica porre massima ATTENZIONE ALLA SICUREZZA utilizzando lo strumento adatto (marchio CE ed opportuna CAT) al tipo e campo di misura interessato ed accertandone dapprima il regolare funzionamento mettendo in campo le dovute procedure per eseguire una misura in sicurezza e corretta !

Quindi, utilizzare una strumentazione adatta e certificata, verificare la funzioanlità della strumentazione, mettere in atto la giusta procedura ed eseguire un’attenta valutazione del rischio elettrico, può essere una sintesi di una corretta misura elettrica.

Riferimenti

Norma CEI 11-27 http://www.ceiweb.it/it/comunicati/comunicati-stampa/426-aggiornato-il-quadro-normativo-relativo-ai-lavori-su-impianti-elettrici.html
Manuale fluke 175 http://www.tme.eu/cz/Document/3c67adbaca9bb70ff46111e6791371a1/175_____umita0100.pdf

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