“misura elettrica”…e la buona norma

Dopo alcune “considerazioni sulla misura elettrica”  riprendo in parte il discorso, per sottolineare un aspetto tecnico-normo-pratico ed ancor prima di sicurezza …
Cosa significhi “misurare” è cosa nota, ovvero nel caso della misura di una grandezza fisica, significa “determinarne il valore in rapporto ad un’altra prefissata grandezza della stessa specie, assunta come unità”.
Ma in questa breve esposizione, non è intenzione trattare l’aspetto teorico della misura, bensì l’aspetto “pratico” considerandola come un’attività inquadrata come “un lavoro elettrico”, pertanto soggetta a norme e regole ben precise relativamente alla sicurezza dell’operatore.
L’attività di misura elettrica, sia in campo elettrico che elettronico, quando non viene considerata come un “lavoro elettrico” disattende gli accorgimenti necessari affinchè questa attività rispetti i requisiti di sicurezza che possano limitare le possibilità di rischio elettrico, a cui è esposto l’operatore che esegue la misura.

DLgs 81/08 & CEI 11-27 IV. … cenni…
Il legislatore, con il DLgs 81/08 e aggiornamenti, ha specificatamente indica relativamente al “lavoro elettrico che debba essere eseguito solo da personale specificatamente preparato con esperienza e autorizzato dal datore di lavoro o chi per lui. Tutti devono avere i requisiti psicofisici attitudinali certificati dal medico competente “ .

E con la recente pubblicazione della Norma CEI 11-27 IV ed. , il normatore ha provveduto dapprima ad identificare le “figure idonee a svolgere lavori elettrici” e quindi le “misure elettriche”, nominandole PES (persona esperta) e PAV (persona avvertita) nel caso in cui ci sia possibilità di rischio elettrico nello svolgimento dell’attività di misura; mentre in altri casi di attività di lavoro non elettrico le figura prende il nome di PEC (persona comune) ma con la supervisione di una PES. Ovviamente queste idoneità sono rilasciate dal datore di lavoro, previa formazione teorica, secondo i moduli e i criteri previsti proprio dalla CEI 11-72 IV.

Ora l’importanza che il legislatore prima ed il normatore poi ha attribuito alle figure interessate, a svolgere lavori elettrici, e quindi anche la misura elettrica, sottolinea l’importanza di non sottovalutare l’attività di misura relativamente ai possibili rischi che la stessa introduce.

La misura elettrica e la buona norma…
Nel momento in cui si sta eseguendo una misura elettrica, si è sempre in prossimità di circuiti elettrici e/o parti attive, pertanto le condizioni di rischio elettrico sono molto alte, e l’attenzione deve essere altrettanto, per questo occorre mettere in pratica tutto ciò che la conoscenza, il buon senso ci permette di fare ovvero in primis l’utilizzo di strumentazione adeguata, ed i giusti DPI (dispositivi di protezione individuale) necessari al caso.

Strumento, tipo e rispondenza dei requisiti.

Una prima valutazione va fatta sullo strumento in uso. Questi dovrà dapprima rispondere allo scopo della misura, in secondo luogo dovrà rispondere alle normative vigenti in termini di caratteristiche di affidabilità dello strumento [CEI EN 61557 (“Sicurezza elettrica nei sistemi di distribuzione a bassa tensione fino a 1 000 V c.a. e 1 500 V c.c. – Apparecchi per prove, misure o controllo dei sistemi di protezione) ed IEC ] pertanto la rispondenza alla categoria (CAT) nel campo di misura che si vuole eseguire e per il quale debbano rispondere ai requisiti di sicurezza previsti. In tal senso la Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) definisce con la IEC1010-1 che è alla base di norme nazionali come la EN61010 (Europa) gli standard di sicurezza per le apparecchiature di misura, stabilendo un livello di sicurezza più elevato, considerando oltre il valore di tensione nominale massima in regime permanente anche la capacità di sopportare eventuali tensioni transitorie che possono viaggiare nei circuiti e quindi nello strumento di misura, da qui il nuovo standard che considera le Categorie di sovratensioni (transitori) nelle installazioni definendole in “Categorie da I a IV” brevemente indicate con CAT I …CAT IV rispettivamente indicate sullo strumento di misura e nel relativo manuale di istruzioni.

Fatte le considerazioni sulla rispondenza certificazione dello strumento non resta che verificarne la sua bontà, eseguendo delle verifiche di funzionamento con dei test come previsto dal costruttore dello strumento stesso, al fine di accertarsi del suo corretto funzionamento.

Rischio elettrico nella misura…

Altra considerazione va fatta sulla valutazione dei rischi prima di eseguire la misura, ovvero:
a) il possibile contatto diretto su parti attive presenti nel punto di misura;
b) la possibilità che si verifichi l’evento di cortocircuito fra parti attive, con una manovra errata o con gli stessi puntali di misura dello strumento utilizzato.
Relativamente ai puntali dello strumento; questi non vanno trascurati, in quanto devono dapprima essere quelli propri dello strumento, perché possano garantire il giusto isolamento nella misura ed offrire le caratteristiche che una corretta impugnatura non offra la possibilità di entrare a contatto con parti attive.
La norma riporta quattro casi di misura, per differenti gradi di protezione IPxxB.

Un primo caso, in cui la protezione IP delle parti attive di grado superiore ad XXB garantisce la misura sicura da un possibile rischio di corto circuito, in quanto l’accesso è consentito ai soli puntali di misura.

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Un secondo caso, in cui il grado di protezione IP è inferiore al precedente, e la presenza di parti attive facilmente accessibili ed esposte ad un possibile caso di corto circuito, richiede l’utilizzo di specifici DPI che prevengano contro il possibile rischio elettrico, nel caso specifico i DPI corretti sono dei guanti isolanti idonei ai lavori sotto tensione, per cui con grado di isolamento adatto. Questo ad esempio è il caso in cui l’attività di misura dovrà essere eseguita da un PES o da un PAV idonei ad eseguire lavori sotto tensione, come prevede il legislatore.
Questa esposizione non ha la pretesa di essere esaustiva sull’argomento trattato, ovvero sulla misura elettrica, sia per i contenuti teorici che normativi, che richiederebbero trattazioni molto più ampie, ma vuole essere semplicemente da stimolo al considerare la “misura elettrica” come un “lavoro elettrico” pertanto con tutti i “rischi elettrici” che si possono presentare, e mettere in pratica ogni accorgimento possibile per limitarli, a partire dalla scelta del giusto strumento da utilizzare

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Il terzo caso, si presenta con un gradi di protezione IP inferiore ad XXB, e le parti attive che sono accessibili in prossimità della misura che viene eseguita con puntali che hanno un grado di isolamento elevato e tali da rendere impossibile un cortocircuito, pertanto la misura si può eseguire rispettando ai fini del rischio elettrico quanto previsto dalla norma relativamente ai lavori in prossimità, utilizzando guanti o teli isolanti. Anche in questo caso le figure interessate ed idonee saranno PES o PAV idonei ad eseguire lavori sotto tensione, come prevede il legislatore.

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Il quarto caso, con grado di protezione IP inferiore ad XXB, presenta differentemente dal precedente l’utilizzo di puntali che possano creare una condizione di cortocircuito durante la misura su parti attive; in questo caso si dovranno adottare tutti gli accorgimenti per eseguire “lavori sotto tensione” per prevenire condizioni di rischio elettrico, quindi l’utilizzo di idonei e previsti DPI, quali appunto guanti isolanti, elmetto con visiera, e vestiario idoneo ad esposizioni da arc flash. Ovviamente in questo caso solamente le figure PES o PAV riconosciuti idonei ad eseguire lavori sotto tensione possono svolgere questo tipo di misura elettrica.

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Conclusioni

Questa esposizione non ha la pretesa di essere esaustiva sull’argomento trattato, ovvero sulla teoria della misura elettrica, sia per gli aspetti normativi, che richiederebbero entrambi trattazioni molto più ampie, ma vuole essere semplicemente da “stimolo nel considerare la misura elettrica come un lavoro elettrico” pertanto con il “relativo rischio elettrico che può introdurre” mettendo cosi in pratica ogni accorgimento possibile per limitarli, a partire dalla scelta del giusto strumento da utilizzare e la verifica di rispondenza dei suoi requisiti, alla verifica di funzionalità dello strumento prima di eseguire la misura, all’utilizzo di DPI corretti … ma prima ancora alla conoscenza di poter eseguire o meno l’attività di lavoro elettrico, come il legislatore ed il normatore indicano.

Riferimenti

Immagini tratte dalla Norma CEI11-27 disponibile presso il sito www.CEIweb.it

Disclaimer
Testo di questa esposizione è frutto di elaborazione propria, e rappresentata a scopo di studio e didattico, pertanto ogni possibile danno a cose e persone per utilizzo improprio delle informazioni non è responsabilità dell’autore, che declina ogni responsabilità.

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