Il partitore di corrente

Dopo il partitore di tensione, mi è sembrato corretto dare una sbirciatina anche al partitore di corrente, un altrettanto semplice circuito, realizzato sempre con dei resistore, ma questa volta connessi fra di loro in derivazione o parallelo che dir si voglia.

Lo schema rappresentativo è semplice e di seguito rappresentato:

partitore di corrente

Osservando lo schema si nota immediatamente che l’intensità di corrente I che interessa il partitore si divide fra i due resistori e sarà data dalla relazione:

Iu = (I x R1) / (R1 + Ru)

e questa risulta da:

Iu = VAB / Ru   essendo VAB = [(R1 x Ru) / (R1 + Ru) ] x I

I = (R1 / R1 + Ru)  x I

ovvero l’intensità di corrente si distribuisce su ogni ramo che rappresenta il partitore in maniera inversamente proporzionale alla loro resistenza, pertanto se sarà minore il valore della resistenza sarà maggiore l’ampiezza dell’intensità di corrente, e viceversa se sarà maggiore il valore della resistenza sarà minore l’ampiezza dell’intensità di corrente.

Supponiamo di avere un’intensità di corrente I pari a 6 A ed una Ru di 8 ohm ed una R1 di 4 ohm, il valore della Iu sarà presto determinato:

Iu = (6 x 4) / (4 + 8) = 2 A

nella pratica può venir necessario di avere una determinata intensità di corrente in uscita, ad esempio una Iu pari a 1/10 dell’intensità di corrente I che interessa il partitore, a questo punto si dovranno determinare i valori delle resistenze per ottenere la nostra Iu, quindi le nostre resistenze valgono:

Iu = (R1 / R1 + Ru )x I = 1 /10 I

R1 / R1 + Ru = 1/ 10

Ru = 9 R1

come è avvenuto per il partitore di tensione, anche in questo caso, per il partitore di corrente si dovranno calcolare solament eil rapporto fra i due resistori che interessano il partitore, scegliendone uno in maniera arbitraria e poi calcolando il secondo, oppure fissando il valore di tensione ai capi del partitore.

Da non dimenticare, nella pratica anche il dimensionamento delle potenze dei resistori interessati, in quanto questo tipo di circuito è apprezzabile per valori di intensità di corrente dell’ordine di mA, diversamente si rischierebbe di realizzare una sorta di stufetta elettrica, in cui il dispendio di energia renderebbe vano l’utilizzo del dispositivo … 🙂

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