Un inaspettato .. trasformatore ..terza.

Dopo aver trovato il valore indicativo (320 VA)  della potenza apparente del trasformatore attraverso le dimensioni dello stesso, ed individuato quale siano i due circuiti primario e secondario, dalla sezione dei conduttori, possiamo eseguire delle misure a freddo e a caldo sia per verificare la bontà elettrica dei due circuiti e ricavare altre caratteristiche elettriche .

A freddo.

Non in frigo si intende .. J .. si utilizza in genere questo termine, quando si eseguono misure/verifiche su dispositivi elettrici  in assenza di tensione. In questo caso andiamo ad eseguire con il multimetro in portata per ohm la misura di resistenza elettrica dei due circuiti primario e secondario, verificando cosi anche la continuità elettrica degli avvolgimenti. Le misure eseguite ci forniscono il valore di :


R1 = 5,8 Ohm per il circuito primario, e R2 = 0,2 Ohm per il circuito secondario, ovviamente occorre aver presente che queste misure sono senza alcun dubbio soggette ad errori di misura dovute senz’altro alle caratteristiche dello strumento utilizzato, particolarmente rilevanti per la misura di resistenza al secondario dove il valore rilevato molto piccolo richiederebbe un sistema di misura adeguato, perché possa essere apprezzato dallo strumento, per questa applicazione prendo per buoni i valori misurati. Questa misura ci conferma la continuità elettrica dei due avvolgimenti che sta ad indicare la loro bontà costruttiva, diverso sarebbe stato se non avessimo misurato alcun valore resistivo, questo ci avrebbe indicato “l’apertura del circuito” quindi avvolgimento guasto. Non è il nostro caso e si prosegue .. 😉

A caldo.

Non nel forno si intende .. J .. con questo termine si indica in genere l’attività di misura elettrica su dispositivi e/o circuiti  in presenza di tensione, ovvero questa volta andremo ad energizzare il protagonista, fornendo tensione di rete (230 V 50 Hz) di alimentazione al circuito primario e misurando con il multimetro in portata Vac la tensione di uscita al circuito secondario a vuoto, la V2o che risulta essere pari a :

Noto il valore della tensione a vuoto del circuito secondario, e la potenza apparente stimata nello step precedente, ora si può stimare la quantità di corrente che può fornirci, il nostro trasformatore al suo secondario, partendo dalla ben nota espressione della potenza elettrica apparente :

S = V x I  [VA]

dalla quale ci ricaviamo :

I = S / V  [A]

che nel nostro caso si traduce in  :

I = 320 /24 = 13,33 A

al circuito secondario.

Ovviamente il valore di ampiezza della corrente ricavato non è reale in quanto, si è considerato un valore di potenza apparente stimato e non comprensivo delle perdite caratteristiche (perdite nel rame e nel ferro) della macchina elettrica, pertanto questo valore offre un’idea sull’ordine di grandezza della corrente disponibile al secondario. Sulla base di questo valore, decido di tenermi al di sotto, e di provare ad utilizzare il trasformatore per un progetto in cui sia richiesta al secondario una corrente massima pari a 10 A.

I valori delle grandezze determinate del trasformatore, sono riassunte in :

  • Peso del trasformatore: 4,5 kg
  • Resistenza elettrica circuito primario : 5,8 Ohm
  • Resistenza elettrica circuito secondario: 0,2 Ohm
  • Dimensioni del nucleo: A:5 , B=12 , C 10 , in cm
  • Tensione di alimentazione al primario: 230 V 50 Hz
  • Tensione di uscita a vuoto al secondario: 24,4 V
  • Potenza apparente stimata: 320 VA
  • Intensità di corrente stimata al circuito secondario: 13,3 A

 

Continua … 🙂 

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