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2 – Tipologie degli Interruttori differenziali.

Sovente quando si considera l’interruttore differenziale non si è portati a specificare dapprima se si intende il differenziale puro o con le protezioni per magnetica e termica comprese, ed ancora non si considera l’eventuale presenza di “carichi” o utilizzatrori con funzioni che richiedano valutazioni anche sulla forma d’onda di aliemntazione, che dovrà poi interessare il lavoro di sensibilità del differenziale adatto.

Pertanto iniziamo con il dire che questi dispositivi di protezione sono di due tipi : interruttore differenziale puro, ed interruttore differenziale magnetotermico.
L’interruttore differenziale puro è sensibile solamente alla corrente di guasto verso terra, o corrente di dispersione rilevata e per il quale è stato progettato; la sua installazione sarà in serie con un dispositivo di protezione (fusibili o interruttore magnetotermico) adeguatamente dimensionato per proteggere da eventuali sovracorrenti o correnti di cortocircuito . Questi interruttori presentano in genere un potere di chiusura e di interruzione di 1 kA , ovvero il valore della corrente di guasto verso terra che può supportare, mentre come già detto per sovracorrenti o correnti di cortocircuito si dovranno utilizzare altri dispositivi.

L’interruttore magnetotermico differenziale, come ci esplicita lo stesso nome assolve oltre alla funzione di protezione differenziale anche quella di cortocircuito (magnetica) e quella di sovracorrente (termica).

Mentre una classificazione degli interruttori differenziali è possibile farla in virtù del tipo di forma d’onda della corrente di dispersione verso terra alla quale il dispositivo è sensibile:
– Di tipo AC, sono per solo corrente alternata
– Di tipo A, sono per corrente alternata e/o corrente pulsante con componenti continue
– Di tipo B, sono per corrente alternata e/o corrente pulsante con componenti continue e correnti di guasto continue
– Di tipo F, sono per correnti di dispersione a frequenza variabile non rilevabile dai primi due modelli.
Gli interruttori differenziali di tipo AC sono installati in circuiti interessati da utenze con possibile corrente di guasto verso terra di forma sinusoidale.
Quelli di tipo A sono adatti ad essere installati quando sono presenti dispositivi elettronici per il raddrizzamento della corrente o dispositivi per la regolazione di temperatura, velocità, intensità luminosa etc (con taglio di fase di una grandezza fisica) ed alimentati direttamente dalla rete cioè senza l’utilizzo di trasformatori di isolamento; i dispositivi considerati generano una corrente di forma pulsante con componenti continue che il differenziale di tipo A è in grado di rilevare, anche in caso di una corrente di dispersione continua fino a 6 mA.
Quelli di tipo B si utilizzano quando gli utilizzatori sono azionamenti o inverter per l’alimentazione dei motori di macchine industriali e non, tipo ascensori, macchine utensili, pompe in questo caso riconoscono una eventuale corrente di dispersione continua di qualunque valore.
Gli interruttori differenziali del tipo F garantiscono una protezione contro i contatti indiretti, quando gli utilizzatori sono rappresentati da convertitori di frequenza monofase che producono una eventuale corrente di dispersione a frequenza variabile non rilevabile dagli interruttori di tipo AC ed A.Altra caratteristica importante dell’interruttore differenziale di tipo F è quella di avere un’elevata resistenza ai disturbi, quindi un’alta resistenza alle correnti impulsive ed un breve ritardo intenzionale al suo intervento, e sono sensibili ad una corrente di dispersione continua fino a 10 mA.

Disclaimer
Il testo scritto, le immagini e schemi utilizzati per l’esposizione sono a puro titolo di studio e didattico, pertanto l’autore non si assume nessuna responsabilità esplicita o implicita, per possibili danni, o incidenti derivanti dall’uso improprio di quanto esposto.
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