Deviata ed invertita … in pratica.

Dopo l’esposizione teorica degli schemi principali utilizzati negli impianti elettrici civili per comandare un punto luce da uno o più punti: interrotta, dieviata ed invertita ; di seguito provo ad esporre la realizzazione a banco della deviata e dell’invertita, seguendo gli schemi già visti nella precedente esposizione.
Dall’interrotta, ovvero il comando di un punto luce da un solo punto utilizzando un interruttore unipolare in serie al conduttore di fase che alimenta la lampada, si è passati alla deviata che utilizzando due deviatori opportunamente collegati consente il comando del punto luce da due punti diversi.
Ora procurandoci l’occorrente, ovvero i due deviatori, i relativi supporti le due scatole da incasso (503) del corrugato e del conduttore unipolare per i collegamenti si realizza il circuito avendo presente lo schema della deviata già visto, per ovvi motivi la realizzazione avverrà a banco.

I materiali…

Ogni componente utilizzato è contraddistinto da una propria sigla o codice che lo identifica sul relativo catalogo del fornitore, dal quale si potrà risalire a eventuali fogli tecnici, oltre la sigla sul componente vengono anche riportate le caratteristiche elettriche, dove necessario la portata in Ampere e tensione di isolamento in Volt ed eventuali marchi (IMQ), e nel caso di dispositivi di comando risultano avere dei morsetti di collegamento con le relative sigle di identificazione in numeri e lettere ed eventualmente uno schema di funzionamento. Ovviamente nella scelta dei materiali e la posa in opera, si dovranno tradurre in pratica quanto previsto e suggerito dalla normativa per la realizzazione secondo la regola dell’arte, ovvero la Norma CEI 64/8 madre di tutte le norme, giunta ora alla sua VII ediz.

Pertanto i componenti dovranno avere i marchi di certificazione previsti, e le caratteristiche elettriche e meccaniche idonee al tipo di posa e di utilizzo del tipo di impianto che andranno ad utilizzare, quindi come già detto tensione di isolamento in volt adeguata alla tensione nominale di alimentazione, assorbimento in ampere adeguato al tipo di carico che si andrà ad alimentare, e caratteristiche meccaniche in funzione del tipo di ambiente e posa che si vorrà realizzare (posa in esterno piuttosto che in un ambiente interno, quindi grado di protezione IP adeguato…)
La scatola da incasso, nota con il nome 503, di forma rettangolare, e maggiormente utilizzata ha dimensioni tali per ospitare un supporto con tre frutti, e risulta essere predisposta per i fori comodamente apribili relativi agli eventuali corrugati o tubi che dovranno interessarla, e le previste graffette sulle quali avvitare i supporti. Sono disponibili scatole per 4 (504), 5 (505), 6 (506) e 7 (507) posti quindi relativi supporti e placche. Per la sua installazione, secondo il tipo di frutto che dovrà ospitare (presa, punto di comando etc) e posizione la norma (CEI 64/8) suggerisce ed obbliga in alcuni casi a rispettare delle quote .

1-503 1

E’ da tener presente seppur utilizzate molto in passato, ed oggi meno, l’esistenza di scatole da incasso tonde, che possono ospitare o dei frutti direttamente previsti per il serraggio in scatola tonda, o dei supporti limitati ad una coppia di frutti.

Il supporto, in policarbonato è quel componente sul quale andranno installati di frutti (in questo caso il deviatore) nelle apposite sedi a scatto, che poi si andrà a fissare sulla scatola incassata utilizzando le previste viti di fissaggio.

2-supporto 1

supporti scatola tonda

Ovviamente sia che si tratti di scatola/supporto tondo o rettangolare, sono disponibili in diverse forme e colori e materiale, le placche per rivestire i frutti installati, variano secondo il costruttore ed il relativo catologo…

placche esempio

Il deviatore, è il dispositivo in grado di commutare due conduttori fra di loro sotto carico, spostando la corrente dal morsetto centrale (linea) su uno dei due morsetti. Presenta tre morsetti per il collegamento, in questo caso siglati con L1 (linea) il morsetto centrale dove andrà collegata la fase, ed 1 e 3 gli altri due morsetti dove andranno collegate le uscite, come indicato anche nello schema serigrafato sul corpo del deviatore, oltre il suo codice identificativo, il marchio IMQ ed il marchio CE e le sue caratteristiche di portata di 16 A e di 230V della tensione di isolamento.
Nel collegamento del deviatore è fondamentale individuare il morsetto centrale, in quanto determina lo scambio del conduttore di fase (vedere schema), questo è possibile riferendosi allo schema del deviatore o alla siglatura dei morsetti (per il centrale C o L) o a volte la posizione disassata sta ad indicare la posizione del morsetto centrale.
Non ultimo da ricordare che il deviatore essendo un estensione dell’interruttore, può anche sostituire un interruttore, utilizzando il morsetto centrale (L1) ed uno dei due morsetti di uscita, seppur questa soluzione non sia economicamente conveniente.

3-deviatore 1

Seppur meritano una trattazione più ampia, in breve vediamo i tubi ed i conduttori utilizzati nella posa e realizzazione di questi impianti.
I tubi e canaline utilizzati negli impianti elettrici civili possono essere di tipo aperto o chiuso e possono avere diversi profili, ed il loro scopo è quello di offrire una adeguata protezione meccanica ai conduttori dell’impianto elettrico. Quelle che si utilizzano in posa per gli impianti civili sono del tipo a sezione circolare, e di diverse sezioni e realizzati in materiale termoplastico isolante.
Possono essere rigidi (piegati solo attraverso apposito attrezzo), pieghevoli (possono essere piegati a mano) e flessibili (normalmente soggetto a piegamenti) e di tipo leggero (L) e pesante (P) e di tipo liscio o spiralato. Come per ogni dispositivo anche per i tubi vi è un codice di identificazione normato composto da diverse cifre, dodici od almeno quattro cifre, che indicano le caratteristiche: meccaniche, temperatura di trasporto, utilizzo ed installazione, caratteristiche elettriche , grado di protezione IP, resistenza alla propagazione della fiamma.
In genere queste caratteristiche sono meglio specificate nel catalogo del fabbricante .

I tubi flessibili (corrugato) utilizzati per posa sottotraccia di impianti elettrici, offrono una determinata resistenza meccanica allo schiacciamento, e si possono utilizzare anche di diversi colori per poter identificare immediatamente le linee interessate al servizio specifico:
Nero – forza motrice , Verde – linee telefoniche, Bianco – cavi coassiali per PC, Azzurro – citofonia e videocitofonia, Blu– energia solare, Marrone – luce di emergenza ed allarme, Lillà – filodiffusione e hi fi.

corrugato

Sui tubi ci torneremo con un’altra esposizione, ma è bene ricordare ora che, come anche la norma suggerisce debbano avere caratteristiche meccaniche di resistenza allo schiacciamento, di resistere al calore ed al fuoco e di avere le superfici interne atte a non danneggiar ei conduttori, oltre a garantire una sfilabilità dei conduttori, ed “è vietato realizzare giunture di conduttori o morsetti all’interno dei tubi”.

I conduttori , lo sappiamo sono l’elemento che assicurano la conduttività elettrica fra i dispositivi che realizzano l’impianto elettrico, e come gli altri dispositivi hanno anche loro le proprie caratteristiche elettriche. Ora senza scendere nel dettaglio (magari in un’altra esposizione) occorre considerare per la scelta del conduttore fondamentalmente che abbia la giusta tensione di isolamento in volt in riferimento a quella nominale dell’impianto elettrico, e la giusta sezione in mm2 per supportare la portata in ampere richiesta dal carico, in questo caso la/le lampada/de del punto luce.
Pertanto la tensione di isolamento la si evince dalle caratteristiche del conduttore, come pure la sezione, che per i punti luce si attesta su quella di 1,5 mm2 , fermo restando che per tratti di conduttore diverse dai punti luce con carichi diversi occorre procedere ad un corretto dimensionamento della sezione con tutte le considerazioni che la norma prevede.

conduttori

Altra caratteristica da non sottovalutare è quella del colore del conduttore, in merito alla quale occorre aver presente che la norma obbliga il rispetto del colore azzurro per il conduttore di neutro, e del colore giallo-verde per il conduttore di protezione; mentre indica il marrone-nero-grigio per i conduttori di fase e gli altri colori per utilizzo libero, come il bianco, il rosso. Ovviamente un utilizzo corretto dei colori facilità l’individuazione dei conduttori in fase di cablaggio di verifica e di manutenzione degli impianti, sul codice dei colori la norma CEI 16-4 ne è il riferimento come anche la parte 5 della CEI 64-8 con richiami alla CEI EN 60446 e alla tabella UNEL 00722 “identificazione delle anime dei cavi”.
Nel nostro caso si è utilizzato il colore azzurro per il conduttore di neutro, il colore marrone per il conduttore di fase, ed i colori nero per le uscite dei deviatori ed il grigio come fase alla lampada, ed il giallo-verde per il conduttore di protezione.

Installazione

Ora dopo la breve illustrazione dei componenti, schema alla mano realizziamo il circuito di deviata. Schema:

SCHEMA DEVIO

Posizioniamo le due 503 per i due punti di comando ed il portalampada come punto luce, ed infiliamo i conduttori necessari al cablaggio …

4-posa e infilaggio 1

Dopo aver preparato i supporti ed i relativi deviatori, si esegue il cablaggio secondo lo schema, pertanto nel primo deviatore DEV1 nel centrale L1 si collegherà il conduttore marrone di fase, e alle sue uscite 1-3 con i conduttori neri si andrà alle uscite 1-3 dell’altro deviatore DEV2 e da questi con il centrale L1 si collegherà il conduttore grigio che diventerà la fase del punto luce ovvero della lampada. Il conduttore azzurro di neutro, ed il conduttore giallo verde di protezione andranno direttamente al punto luce.

5-cablaggio devio 1

serraggio indiretto cembre

Qualora si presenti la necessità di eseguire delle giunzioni interne alla scatola, si consiglia di utilizzare dei morsetti isolati in luogo del classico nastro isolante , i primi garantiscono un miglior serraggio-isolamento nel tempo oltre ad una miglior verifica se necessaria nel tempo.

7-devio 1 cablaggio 18-devio 2 cablaggio 2

A questo punto eseguito il cablaggio, ed una verifica dei collegamenti confrontandosi con lo schema elettrico, si possono fissare i supporti sulle scatole…e prima di dare tensione al circuito occorre ricordare che : in questo circuito è presente la tensione di rete di 230 V 50 Hz, pertanto occorre porre molta attenzione sulla sicurezza, quindi dispositivi di protezione differenziale a monte dell’alimentazione ed eseguire ogni tipo di lavoro “in assenza di tensione” il rischio elettrico è pericoloso e non perdona !!! Non eseguire questi lavori se non si hanno tutte le conoscenze sulla sicurezza per il rischio elettrico !!!
Quindi chiuso il tutto e prese le dovute misure di sicurezza si passa alla verifica a caldo, ovvero si provano i due punti di comando, potendo cosi verificare che dal deviatore 1 e 2 è possibile accendere-spengere il punto luce.

9-devio on 1

 

A questo punto volendo aggiungere un terzo punto di comando per il punto luce si dovrà aggiungere un ulteriore dispositivo di comando, ovvero l’invertitore .
Pertanto come prima cosa “si toglie tensione al circuito elettrico”, e poi si dovrà aggiungere una ulteriore 503, e predisporre i conduttori per il cablaggio e la realizzazione, avendo presente il nuovo schema di invertita …

schema invertitaLa nuova disposizione vede inserita una nuova scatola ad incasso, con un nuovo supporto sul quale andrà fissato il nostro invertitore, quindi si predispone la scatola da incasso, e si infilano i nuovi conduttori necessari al collegamento come da schema individuando gli ingressi (L1 ed L2)  e le uscite (1 -2 )  del nuovo invertitore …

12 invertitore e schema 1

L’invertitore che già conosciamo, ha quattro terminali di collegamento ( L1-L2 ed 1-2) rispettivamente entrata del DEV1 ed uscita al DEV2 …

14 invertita cablaggio 1

come del resto serigrafato sullo stesso invertitore. A questo punto non resta che eseguire il cablaggio, come sempre seguendo lo schema funzionale, quindi avremo i due conduttori neri 1-3 da DEV1 che andranno in L1-L2 dell’invertitore INV , e le sue uscite 1-2 saranno i due nuovi conduttori grigi che andranno in 1-3 di DEV2, dal quale il nuovo conduttore di uscita che porterà la fase al punto luce sarà il nero da L1 di DEV2 …

15 invertita collegamenti 1

si vede meglio nel particolare….

16 cablaggio per invertitore 1

Si ottiene così la possibilità di comandare il punto luce da un eventuale terzo punto, con il semplice ausilio di un invertitore…. ricordando che in questo circuito è presente la tensione di rete di 230 V 50 Hz, e che “ il rischio elettrico è pericoloso e non perdona !!!” occorre porre molta attenzione sulla sicurezza, quindi accertarsi della presenza del dispositivo di protezione differenziale a monte dell’alimentazione ed eseguire ogni tipo di lavoro “solo in assenza di tensione” . Non eseguire questi lavori se non si si è sicuri e non si hanno tutte le conoscenze sulla sicurezza per il rischio elettrico !!!

17 invertita on 1

 

Questo tipo di comando di un punto luce, viene utilizzato in ambienti interni dove ci è la necessità di accendere-spengere un punto luce da diverse zone o passaggi, il numero di punti di comando può senz’altro variare utilizzando deviatori ed invertitori, come ? … provare può essere un buon esercizio …
Nella pratica quando i punti di comando di un punto luce sono diversi e distanti si preferisce utilizzare un comando a relè, che consente di sfruttare “n pulsanti in parallello” e quindi portare nei vari punti solamente due conduttori ed un cablaggio più semplice, ed utilizzando relè adatti si può scegliere sul punto luce anche quanti e quali elementi far accendere passando per un numero di pressioni del pulsante…. magari se interessa si potranno vedere anche queste soluzioni …

Disclaimer : quanto rappresentato in questa esposizione, testo, immagini e disegni sono frutto di una elaborazione propria e rappresentata a scopo si studio e didattico, pertanto ogni possibile danno a cose o persone per un utilizzo improprio delle informazioni dell’esposizione non è responsabilità dell’autore che declina ogni responsabilità.

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