…L’attesa dei dispositivi elettrici, a noi “cara”….

standby.

Siamo oramai pieni di dispositivi elettronici nelle nostre case, dai TVC ai PC , Stampanti-Fax-Scanner e gli omnipresenti Smartphone e …. Dispositivi che quando non sono in funzione, si trovano in una condizione di “attesa” meglio nota come ”standby” in alcuni casi evidenziata dalla presenza della mitica “lucetta rossa” che altro non è che il ben noto “ diodo led”.
Quante volte sarà capitato di sentirci dire dal commesso di turno “…ma quella lucetta rossa non consuma nulla, non si preoccupi…” in realtà è corretto pensare che non è una condizione valida sempre e per ogni elettrodomestico, ed in genere.
Questo perché è pur vero che il diodo led per sua caratteristica abbia bassissimi consumi, ricordo che un diodo led polarizzato direttamente necessiti di un’intensità di corrente pari ad un valore max di 20 mA considerando una sua caduta di tensione di 1,8 V avremo un consumo energetico pari a 0,036 Wh …ovvero trascurabile…, ma il punto è quanta energia spendo per fornire alimentazione al diodo led perché sia acceso, e questo lo determina il “circuito di alimentazione del dispositivo” che dovrà soddisfare la condizione di acceso del diodo led , ovvero la lucina rossa, ma altresì la “condizione di attesa o standby del dispositivo”.

Ora, sappiamo che su questa condizione di standby dei dispositivi elettronici è stato detto di tutto e di più, ed in rete immagino si trovino molte info in proposito, ma l’intento di queste due righe è quello di voler comunque non lasciar passare inosservato questo aspetto che seppur trascurabile nel contesto di un consumo energetico annuo, in alcuni casi con dispositivi “troppo energivori in standby” può fare la differenza, e considerando che una verifica di questa condizione oggi è consentita in maniera seppur spannometrica ma affidabile da dispositivi di misura commercializzati, perché non farla in casa ? Magari si possono avere delle soprese, oppure verificare l’attendibilità di alcuni dispositivi rispetto ad altri, e proprio in ragione di questa curiosità che ho fatto queste verifiche dei miei dispositivi solitamente in standby in casa, ed ammetto di aver avuto sorprese, vediamo.

Come in ogni casa, anche nella mia alcuni dispositivi vuoi per pigrizia vuoi per comodità restano con la presa di alimentazione o l’alimentatorino inseriti nella presa, e questo fino a prima di aver verificato …
La verifica risulta essere molto semplice, consiste nel misurare il consumo in watt (W) di ogni dispositivo connesso alla rete elettrica in condizioni di standby o spento, e per far ciò mi sono avvalso dell’utilizzo di un comune misuratore di energia reperibile in ogni negozio di materiale elettrico. Non si tratta di uno strumento professionale ma di un comune “misuratore di consumi elettrici” che inserito nella presa di rete accetta sulla sua presa quella di un dispositivo elettrico tipo quella del TVC e fornisce sul proprio display i dati di tensione in Volt ed intensità di corrente in Ampere ed il dato che a noi interessa del consumo energetico in Watt.
Vien da se che il dispositivo di misura abbia una sua tolleranza e non sia equiparabile ad uno strumento di misura professionale, ma per farsi un’idea della situazione dei consumi dei dispositivi in standby ad un costo accessibile è una valida possibilità.

Nel mio caso il misuratore di consumo elettrico utilizzato è quello distribuito dalla avidsen cod.103755, un dispositivo semplice ed intuitivo da utilizzare. Una volt attivato liberando le due batterie a bottone nella sua sede, ed inserito in una presa di rete, sul display si hanno le informazioni delle grandezze di tensione in Volt ed intensità di corrente in Ampere ed il consumo elettrico in Watt del dispositivo connesso alla sua presa, lo scroll di queste grandezze si raggiunge dal tasto Function presente sul dispositivo oltre ad altri due tasti di Set e Change per altre funzioni che al momento non interessano.
Quindi armato di questo dispositivo di misura, mi sono messo pazientemente a verificar egli assorbimenti dei dispositivi connessi alla rete elettrica ed in standby o spenti, rilevandone i consumi, per ogni dispositivo.

avidesen

Dalle misure eseguite una prima considerazione viene dal fatto che per quanto concerne gli alimentatorini degli smartphone connessi alla rete il loro consumo non viene apprezzato dallo strumento perché probabilmente inferiore alla minima portata di lettura dello stesso, quindi ho supposto nullo l’assorbimento o comunque trascurabile il consumo energetico,

5 assorbimento a vuoto aliment smartphone

diversamente per altri dispositivi.
Ad esempio la prima sorpresa ce l’ha offerta la stampante per il PC multifunzione che in condizioni di standby il suo alimentatorino inserito nella presa di rete ci mostra sul display dello strumento il valore di 6,87 W non pochi considerando che è in condizioni di attesa;

1 new assorbimento alim HP stamp in stby

e si prosegue con altre verifiche arrivando al TVC 29” LCD , nella condizione di standby mi ha sorpreso con i suoi 11,45 W di consumo, direi proprio non pochi, se si fanno due conticini, ma lo vedremo più avanti.

3 new assorbimento tvc lcd samssung in stby

E si prosegue così in avanti con altri dispositivi presenti in casa, limitandoci a quelli comodamente misurabili, del resto si era parlato di curiosità, e così si verifica anche l’alimentatore del Notebook che presenta il suo alimentatore sempre inserito in rete, e con la famigerata lucina accesa …e sorpresa il consumo che ci presenta il nostro strumento di misura è praticamente nullo, o comunque non apprezzabile …

2 new  assorbimento aliment PC DELL spento

 

Si prosegue la verifica con un altro dispositivo sempre connesso alla rete, ma per sua caratteristica indispensabile al suo funzionamento, sto parlando di una lampada di emergenza portatile che spesso ci salva da situazioni di emergenza; ebbene il suo consumo è trascurabile se non altro per non esser rilevato dallo strumento …

4 assorbimento lamp emergenza in stby

Sono queste situazioni che a volte ci fanno render conto di quanti dispositivi ci circondiamo per la “nostra comodità quotidiana” o quanto ce li abbiano resi “indispensabili”, infatti quelli che ho citato sono solo alcuni di quelli che ho verificato limitandomi come già detto a quelli comodi da misurare, e comunque hanno riservato delle sorprese, e mi riferisco al mio TVC ed alla mia stampante multifunzione, che rispettivamente con i loro 11,45 Wh e 6,87 Wh fanno la loro bella differenza nel consumo energetico se sommati ad altri piccoli consumi.
Volendo tentare di pesare il loro consumo energetico possiamo stimare che entrambi hanno un consumo complessivo di 18,32 Wh che si traduce nell’arco di 24 h in 439,68 Wh !

Ora se provo a fare una verifica in soldoni, nel mio caso considero un costo del kWh ricavato dalla mia bolletta comprensivo di tutte le tasse e spese accessorie di fornitura, cioè l’importo pagato al fornitore diviso la quantità di kWh fatturati ed ottengo un valore arrotondato in eccesso di 0,20 €/kWh. Quindi nel caso del consumo visto nella condizione di attesa dei dispositivi citati, avrò 0,43968 * 0,20 = 0,087 € nelle 24 h che si traducono in 5,36 € in una ipotetica bolletta bimestrale, non poco se teniamo conto del fatto che la possibilità di avere dispositivi energivori in attesa possano essere più di quelli considerati (radiosveglie, sistemi di allarme, cornici digitali, consolle videogame le più energivore !!! etc..etc..) del resto staccarli dalla presa di rete non costa nulla.

Il risultato di questa mia verifica eseguita a suo tempo, si è tradotto nella pratica nell’installazione di una ciabatta con interruttore nella postazione PC che ospita anche la stampante, pertanto se non si utilizza il PC la ciabatta è spenta e la stampante comunque sconnessa dalla presa; mentre per il TVC ho risolto con l’installazione di un interruttore bipolare sul frutto di alimentazione dello stesso, quando il tvc è spento lo si spenge da quell’interruttore, ovvio che questo richieda una certa abitudinarietà, ma con un po’ di volontà si impara …

Con questa esposizione non si vuole rendere la vita difficile agli utenti di dispositivi elettronici, ma semplicemente considerare alcuni aspetti sul consumo energetico che seppur in minima parte possano influenzare il costo energetico di un’utenza ed un funzionamento migliore dell’impianto stesso. Su quest’ultimo aspetto occorre considerare che ogni dispositivo elettronico oggi presenta dei circuiti filtri di rete EMI propri della sua alimentazione che nel complesso hanno un proprio assorbimento minimo che singolarmente è irrisorio ma nel contesto di più dispositivi può far sentire il suo peso particolarmente sul dispositivo di protezione differenziale presente nell’impianto oltre che sul costo energetico nel lungo termine.

Un aspetto importante da considera è anche l’età del dispositivo elettrico, in quanto i recenti dispositivi prodotti sono allineati a quelle che sono le nuove normative della comunità europea in tema di consumi energetici che fissa dei limiti proprio nelle condizioni di stand by, già dal 2005 si è avuto interesse da parte della comunità europea a limitare i consumi in standby dei dispositivi elettronici fissando per l’anno 2010 un limite di “1W” per i dispositivi in attesa, e di “2W” per quelli in attesa con indicazioni sul display; per arrivare al 2013 con l’obiettivo di “0,5W” in modalità standby e “non superiore ad 1W” se il dispositivo fornisce informazioni su display, e si è aggiunta l’interessante funzione di un dispositivo che in breve tempo faccia passare automaticamente in uno stato di spento o stanby in caso di inutilizzo.

Pertanto di qui la possibilità di sostituire un vecchio dispositivo può esser vista nell’ottica di un risparmio energetico seppur minimo ma comunque da considerare.
Non ultimo da tener presente il Programma EnergyStar, un logo forse noto dall’avvento dei PC comunque considerato anche dall’Unione Europea in accordo con gli USA. Il programma Energy Star è uno strumento adottato per la protezione dell’ambiente per i PC e monitor con ridotto consumo energetico limitando al massimo i consumi nello stato di dormiveglia elettronico o standby nell’ottica di interessare tutti i dispositivi elettronici per l’ufficio.

energystar

Alcuni riferimenti
Direttiva 2005/32/CE
Direttiva 2009/125/CE
Programma EnergyStar

Buona Verifica ed approfondimento, e qualora si decidesse di utilizzare le comode ciabatte con interruttore, accertarsi che rispondano alle normative tecniche di sicurezza e rispondenza, per non avere sgradite sorprese nell’utilizzo, mentre per l’acquisto di nuovi dispositivi valutare attentamente l’etichetta energetica di ogni dispositivo. 😉

Disclaimer.
Quanto rappresentato in questa presentazione : testo, immagini disegni sono frutto di una elaborazione propria, e rappresentata a scopo di studio e didattico, pertanto ogni possibile danno a cose e persone da un utilizzo improprio delle informazioni non è responsabilità dell’autore che declina ogni responsabilità.

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