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Uno… strano fenomeno…delle lampade a basso consumo (CFL).

Da tempo oramai, le gloriose lampade ad incandescenza sono state sostituite dalle tecnologiche lampade CFL (Compact Fluorescent Lamp) ovvero lampade compatte fluorescenti, meglio note come le lampade a basso consumo.

Queste lampade hanno oramai sostituito le vecchie lampade ad incandescenza in virtù del loro basso consumo rispetto ad un’elevata resa luminosa, ma ahimè ad un pari impatto ambientale sfavorevole, ma questo è un altro discorso, magari lo riprenderemo…,ora queste lampade CFL sono in definitiva delle lampade fluorescenti, e come tali hanno bisogno di un loro alimentatorino per convertire la tensione di rete da alternata in continua e successivamente regolarla in modo da far accendere il tubo fluorescente; o meglio svolge la funzione di innesco del gas all’interno del tubo fluorescente mantenendo poi la lampada accesa facendola lavorare ad una frequenza dell’ordine di decine di chilohertz (kHz) diminuendo così le perdite e stabilizzando la luce e garantendo un buon rendimento, riuscendo così con questa nuova realizzazione a portare la vita di una lampada CFL tra le 5000 e 10000 ore,di graqn lunga superiori a quelle delle oramai abbandonate lampade ad incandescenza.

Bisogna però aver presente che i dati relativi alle ore di durata delle lampade CFL sono da interpretare in base al numero di accensioni della lampada caratteristica che di fatto “sollecita” il circuito di alimentazione, al punto che questo tipo di lampade può non essere molto consigliato per ripetute accensioni e brevi durate… in definitiva il funzionamento  delle lampade CFL è un po’ come accade nei ballast dei tubi fluorescenti rettilinei.

Questa sintetica (mi perdonino gli esperti) descrizione, ci dovrebbe aiutare a capire il perché di un “fenomeno strano” che si presenta in alcuni punti luce in cui sono utilizzate queste lampade, ed è il fenomeno che a volte si sente lamentare da alcuni utenti : “al buio il mio lampadario a volte emette dei flash pur essendo spento” … ebbene il fenomeno è indirettamente causato proprio dal circuito di alimentazione di questo tipo di lampade, e si presenta grazie ad alcune condizioni di alimentazione del punto luce, o della presenza di un interruttore luminoso.

Il primo e più comune caso di questo strano fenomeno, può essere un’errata alimentazione del punto luce, ovvero contraria a quella suggerita dalla norma: “il conduttore di fase di alimentazione del punto luce va interrotto, mentre il conduttore di neutro va diretto al punto luce” (schema corretto: A); eseguendo il collegamento contrario (schema non corretto: 1A) si fornisce per conduzione capacitiva (conduttori) una seppur minima intensità di corrente necessaria alla carica del condensatore elettrolitico presente nel circuito dell’alimentatore della lampada CFL, condensatore che una volta carico si scaricherà in un istante attraverso il circuito dell’alimentatore che fornirà energia per un istante sufficiente alla lampada per fargli emettere il bagliore equivalente allo strano fenomeno …fermo restando che questo tipo di collegamento sconsigliato dalla normativa rende anche un condizione di rischio all’utente nel momento in cui debba sostituire una lampada su quel punto luce avendo di fatto un lato attivo alla tensione di rete sempre presente sul portalampada !; difetto questo facilmente risolvibile, rispettando quanto prescritto dalla norma, ovvero portando il conduttore di neutro diretto alla lampada ed interrompendo il conduttore di fase con l’interruttore.

Altro caso può essere quando gli interruttori di comando del punto luce sono del tipo illuminato, in questo caso la lampadina di presenza inserita nell’interruttore del punto luce, lascia passare ad interruttore aperto una piccolissima intensità di corrente, che andrà ad alimentare il condensatore elettrolitico presente nel circuito dell’alimentatore, una volta raggiunto un valore di tensione sufficiente il condensatore farà accendere la lampada per un istante pari al rapido tempo di scarica del condensatore e cosi via; difetto questo facilmente risolvibile utilizzando per la lampada di segnalazione un terzo conduttore di alimentazione .

Quindi per quanto possa sembrare semplice la realizzazione di un circuito di comando di un punto luce, ovvero di un’interrotta, non può questa prescindere dalla conoscenza e messa in opera della buona regola dell’arte, che prevede l’applicabilità di quanto le norme suggeriscono per ogni simile realizzazione. Nel caso specifico , fatte salve le considerazioni sulle sezioni dei conduttori, delle protezioni a monte del circuito, risulta importante prima per la sicurezza e poi per la funzionalità l’interruzione del conduttore di fase nell’alimentazione del punto luce; e le corrette considerazioni sui punti di comando luminosi.

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