Info sul “capacitore “…

Il condensatore è un componente passivo in grado di accumulare energia elettrica mantenendo una separazione tra cariche elettriche positive e negative. E’ costituito da due superfici metalliche denominate armature, fra le quali è interposto un mezzo isolante chiamato dielettrico che non consente passaggio di corrente al suo interno.
A ciascuna armatura è collegato un conduttore, che è il terminale utilizzato per la connessione del componente al circuito. Sugli schemi elettrici è indicato con la lettera C seguita da un numero progressivo per la sua identificazione, ed il simbolo utilizzato è uno dei seguenti, a seconda che si tratti di condensatore non polarizzato o variabile.
Il valore del condensatore viene indicato con il termine “capacità” e la sua unità di misura è il “Farad” simbolo “F”, poiché il valore del farad è molto grande si utilizzano i sottomultipli (frazioni di farad) quali appunto il “millifarad”, mF, ovvero i millesimi di farad, i “microfarad”,µF, ovvero i milionesimi di farad, i “nanofarad”, nF ,cioè i miliardesimi di farad, ed i “picofarad”, pF, ovvero i milionesimi di milionesimi di farad.

simbolo condensatore

Tecnologie costruttive dei condensatori
Condensatori fissi
I condensatori, come i resistori, possono essere del tipo fisso o del tipo variabile.
Per il primo tipo si possono classificare in funzione del dielettrico utilizzato per la loro realizzazione. Da questo punto di vista si hanno le seguenti tipologie di condensatori:
condensatori ceramici

Utilizzano un materiale ceramico come dielettrico e sono disponibili con due forme geometriche: a tubetto ed a disco

CERAMICO

TUBETTO 1

TUBETTO 2

I condensatori ceramici coprono una gamma di capacità che va da qualche pF a qualche centinaio di nF, e sono suddivisi in tre classi:

classe I
I componenti base del dielettrico sono il biossido di titanio o il titanato di calcio, con l’aggiunta di altri componenti per rendere ottenere la forma del dielettrico che si vuole. I condensatori di questa classe hanno un’alta stabilità in temperatura ed un basso fattore di dissipazione. Il coefficiente di temperatura (definito più avanti), può essere positivo (P) o negativo (N). Il più stabile è indicato con NP0 = 0ppm/°C , e non subisce variazioni al variare della temperatura, in applicazioni particolari (come segnalato da un’utente) è conveniente valutare attentamente questo parametro sui datasheet forniti dal costruttore indicato attraverso specifico grafico la variazione del coefficiente di temperatura, esempio:

1 datasheet AVX
2 datasheet AVX
3 datasheet AVX
Questi condensatori trovano applicazione nei circuiti risonanti, per accoppiamento e bypass in alta frequenza, ovvero nei circuiti in cui è richiesta un’elevata stabilità.

classe II
utilizzano come composto base il titanato di bario con aggiunta di altri composti per ottenere dal dielettrico le caratteristiche desiderate. Questi condensatori hanno un comportamento poco lineare (la carica non è proporzionale alla tensione applicata). La costante dielettrica è superiore a quella dei classe I, il che rende così possibile una miniaturizzazione del condensatore. Trovano applicazioni in bypass e filtri per i quali sia richiesta un’elevata precisione.

classe III
hanno un dielettrico con spessori molto sottili, per miniaturizzare al massimo le dimensioni. Sono caratterizzati pertanto da bassi valori di tensione nominale.

I condensatori a film plastico
hanno come dielettrico un film sottile di materiale plastico metallizzato, i più comuni sono. Polistirolo, mylar, policarbonato,poliestere,teflon,

FILM PLASTICO

mylar

I condensatori a film plastico sono realizzati con un film di materiale plastico metallizzato, del tipo: polistirolo, mylar, policarbonato, poliestere, teflon. I valori di capacità coperti da questo tipo di condensatori vanno da 1 nF a 1000 nF, presentano una buona stabilità in temperatura, e basse perdite;l’applicazione prevalente di questo tipo di condensatori è nei circuiti di bassa frequenza.

POLIESTERE

POLIPROPILENE

POLIPROPILENE.

POLIST

Condensatori elettrolitici

questi utilizzano come dielettrico un ossido di metallo che ha delle buone proprietà dielettriche; possono essere del tipo in allumino, ed al tantalio.

ELETTROLITICI

In funzione del dielettrico utilizzato a loro volta si distinguono in

condensatori elettrolitici in alluminio
questi hanno due armature realizzate in lamine di alluminio di cui una è ricoperta da uno strato di ossido Al2O3, ottenuto per elettrolisi collegando il foglio di alluminio da ossidare ad un polo positivo ed al negativo un foglio di rame. L’intensità di corrente che attraversa la soluzione elettrolitica, produce sul foglio di allumino uno strato di ossidazione sottile μm che diverrà il dielettrico del futuro condensatore, di dimensioni ridotte considerando il sottile strato di dielettrico. L’armatura così realizzata verrà contrassegnata dal segno positivo, rendendo il condensatore elettrolitico un componente polarizzato. Durante la sua installazione si dovranno perciò rispettare le polarità contrassegnate sul componente. Affinché il dielettrico venga rigenerato durante il funzionamento e fra le armature del condensatore, viene inserito un elettrolita.
Molta attenzione dovrà essere posta nel rispettare le polarità durante il collegamento nel circuito, poiché in caso contrario si avrà il processo inverso a quello che ha prodotto la formazione di ossido, processo che avviene con un forte passaggio di intensità di corrente che, per effetto Joule, produce un forte surriscaldamento dell’elettrolita il quale si dilata fino a distruggere il condensatore, con l’esplosione di quest’ultimo.
Questo condensatori sono realizzati disponendo parallelamente fogli di alluminio ossidati a fogli non ossidati, e alternando con due fogli di carta impregnata di elettrolita (acido borico) arrotolando questi fogli, quindi realizzando un cilindro, e saldando poi i terminali sui fogli di allumino. Il tutto viene racchiuso in un contenitore di alluminio sul quale poi sarà applicata un’ etichetta avvolgente che riporterà le caratteristiche del condensatore e l’indicazione della polarità negativa, verso il relativo terminale.

Corrente di fuga negli elettrolitici

Quando un condensatore viene sottoposto a una tensione continua, fra le sue armature si manifesta un passaggio di una piccola corrente continua di natura ionica che prende il nome di corrente di dispersione o di fuga, la quale aumenta con l’aumentare della temperatura e della tensione di lavoro; viene espressa in μA per μF e viene indicata dal costruttore mediante una costante moltiplicata per la capacità nominale e per la tensione nominale, esempio: 0,03CnVn in mA o μA

Nei condensatori elettrolitici per evitare che in seguito ad un eccessivo sviluppo di gas al suo interno dovuto ad una sovratensione o ad un utilizzo errato esploda viene dotato di una valvola di sicurezza realizzata mediante un punto di rottura posto sul tappo di chiusura del condensatore. Non sono da sottovalutare ai fini della sicurezza durante la manipolazioni i condensatori elettrolitici rimasti carichi facendo molta attenzione che si scarichino dopo un certo periodo di tempo o come in alcuni casi è previsto a mezzo di un opportuno resistore di scarica come nel caso di condensatori di rifasamento nei circuiti di media potenza.

I condensatori elettrolitici al tantalio

utilizzano il tantalio come conduttore per le armature e come dielettrico il suo ossido Ta2O5 . In genere vengono realizzati con le stesse tecnologie dei condensatori elettrolitici a fogli di allumino, anche se il processo di sinterizzazione consente la realizzazione di condensatori al tantalio di forme diverse. Infatti si possono trovare condensatori a goccia, a cilindro e a parallelepipedo.

tantalio

La polarizzazione di questi condensatori elettrolitici non li rende fruibili in corrente alternata, anche se per necessità unendo in serie ma in contrapposizione due condensatori polarizzati si ottiene un condensatore non polarizzato:

non polarizzato

Di seguito riportati i valori medi di capacità e tensione di lavoro dei vari tipi di condensatori
Tipi di condensatori                       Capacità pF                                                  Tensione di lavoro V
Mica                                              5…1 000                                                             200 … 50 000
Ceramici                                      10…50 000                                                          50 … 2 000
Carta                                            100…1 000 000                                                   200 … 5 000
Film plastico                                1 000…2 000 000                                                 50 … 1 000
Elettrolitici                                    500 000… 1 …1010                                              1…….5 00

Condensatori Variabili

dopo aver visto il condensatore fisso, vediamo il condensatore variabile.
Quest’ultimo è realizzato da lamine di alluminio parallele fra di loro e collegate in maniera alternata in una struttura a libro, realizzando così un tanti condensatori in parallelo quante sono le lamine di allumino, che utilizzano come dielettrico l’aria.

variabile

I gruppi di armature sono due, di cui uno è fisso e l’altro è mobile attraverso il movimento di un albero al quale sono fissate. Si può così variare la superficie affacciata delle armature, e poiché la capacità è proporzionale a tale superficie, varierà anche il valore della capacità del condensatore.
Un particolare tipo di condensatore variabile è il compensatore. E’ un trimmer capacitivo, ovvero un condensatore variabile di piccole dimensioni che viene utilizzato disponendolo in parallelo ad altri condensatori per consentire una regolazione fine delle costanti del circuito in cui è inserito.
Come per i resistori variabili, anche per i condensatori variabili si possono avere quelli a variazione “lineare” ed a variazione “logaritmica” di capacità. Le applicazioni di questo tipo di condensatori possono essere i circuiti di accordo LC, e di compensazione di capacità (compensatori) e taratura di circuiti.

schema variabile

Riconoscimento dei condensatori

I codici di identificazione variano a seconda del tipo di condensatore, e dalle dimensioni che offrono più o meno la possibilità di riportare informazioni,anche se in virtù della rilevanza dell’applicazione a cui è destinato il condensatore i parametri che ne caratterizzano il funzionamento sono comunque reperibili nei datasheet forniti dal costruttore. I parametri in genere riportati sono :

  • il valore della capacità
  • la tolleranza
  • la tensione nominale
  • il coefficiente di temperatura

In genere il valore della capacità e della tensione nominale sono stampati sul contenitore, mentre il valore della tolleranza è riportato attraverso un codice alfabetico, le sigle maggiormente ricorrenti sono J,K,M che corrispondono alle tolleranze +/-5% , +/-10% , +/- 20%.

Codici per la tolleranza nei condensatori

 

Tolleranza >10 pF:

E=+/- 25% , F=+/- 1% , G=+/- 2% , H=+/- 2,5% , J=+/- 5% ,K=+/- 10% , M=+/- 20% , P= 0 +100% , S= -205+50% , X=-20%+40% , Z=-20% +80%

Tolleranza <10pF:

B=+/- 1%,  C=+/-0,5,   D=+/-0,25.

Per l’indicazione del valore di capacità nei condensatori di piccole dimensioni, si ricorre a un codice alfanumerico, dove come punto decimale si utilizza la lettera del sottomultiplo. Ad esempio:

Codice —valore Codice —valore Codice —valore
− p15 − − − 0,15pF 5n9 − − − 5,9nF 6μ8 − − − 6,8μF
− 1p0 − − − 1pF 6n8 − − − 6,8nF 3μ3 − − − 3,3μF
− 1p0 − − − 1pF 6n8 − − − 6,8nF 3μ3 − − − 3,3μF
− 3p3 − − − 3,3pF 15n − − − 15nF
− 150p − − − 150pF 1n0 − 1nF

Qualora nel valore indicativo della capacità non compaia l’indicazione del sottomultiplo, possono presentarsi due casi un numero intero di tre cifre in tal caso il sottomultiplo è il pF, ed il secondo caso in cui compaia un numero decimale in tal caso il sottomultiplo è il μF. Nel caso dell’indicazione con tre cifre , per l’interpretazione del valore capacitivo si dovranno considerare le prime due cifre come significative e la terza cifra come moltiplicatore, qualora invece il valore della capacità è inferiore ai 100 pF il numero è formato da solo due cifre significative senza il moltiplicatore, èil caso dei condensatori ceramici, esempi:

224 \to 22 \times 10^{4}=220 \,  \text{nF}

427 \to 47 \times 10^{2}=4700 \, \text {pF}=4,7 \, \text{nF}

22 \to 22 \, \text{pF}

In alcuni condensatori a film plastico si utilizza il codice a colori.
Le prime tre strisce indicano il valore della capacità (le prime due il valore significativo e la terza il moltiplicatore, come per i resistori); la quarta indica la tolleranza (nero=+/-20%, bianco=+/-10%, verde=+/-5%); la quinta cifra indica il valore della tensione nominale: marrone = 100V, rosso = 250 V, giallo = 400V, blu = 630V.

esempio.

Rosso-nero-giallo-bianco-giallo corrisponde a
20 \times 10^{4} \, \text{pF} \to 200 \, \text{nF} \pm 10 \% \, 400 \, \text {V}

Un po’ di teoria sul condensatore

Un condensatore elettrico in generale si può pensare come una coppia di conduttori isolati fra di loro fra i quali esiste un campo elettrico.

I due conduttori sui quali si distribuiscono le cariche, costituiscono le armature del condensatore; sono separate fra di loro dal vuoto o da un mezzo isolante solido o liquido, il quale costituisce il dielettrico del condensatore.
Due lamine piane e metalliche applicate alle facce opposte di una lastra di mica (isolante), costituiscono un condensatore piano con dielettrico solido; allo stesso modo due lastre metalliche, o due conduttori qualsiasi immersi in un liquido (ad esempio olio minerale) costituiscono un condensatore con dielettrico liquido.

In pratica ogni corpo conduttore isolato costituisce sempre o può essere assimilato ad un’armatura di un condensatore mentre l’altra armatura è il suolo, e tutti gli altri corpi circostanti poggiati al suolo o connessi a terra.
Fra le armature del condensatore si instaura un campo elettrico e sulle stesse iniziano e terminano le linee di forza del campo. Queste linee rappresentano i collegamenti ideali delle singole coppie di cariche elementari di segno opposto che si trovano sulle superfici delle armature contrapposte. La quantità di cariche elementari libere distribuite su ogni armatura costituisce la carica elettrica del condensatore, indicata con Q, e la sua unità di misura espressa in coulomb. (dal nome del fisico francese C.Coulomb1785-1789). La carica elettrica presente sulla superficie dell’armatura positiva, è dunque sempre uguale, in valore assoluto, a quella presente sulla superficie dell’armatura negativa (induzione completa), e questo valore è la carica Q. Poiché cariche positive e negative si attraggono, tra le due armature si manifesta una forza elettrostatica.

condensat con armature piane

Quando ai terminali di un condensatore viene applicata una ddp V costante, si ottiene sulle relative armature una quantità di elettricità Q che varia da un condensatore ad un altro in virtù della forma, dell’estensione e della posizione reciproca delle armature, nonché della natura del dielettrico interposto fra le armature.
In sostanza i condensatori possono presentare una differente capacità. Sperimentalmente si trova che la quantità di elettricità Q e la corrispondente ddp V, crescono e diminuiscono in proporzione.
Quindi comunque vari lo stato di carica Q di un condensatore, il rapporto fra la quantità di elettricità Q e la ddp V rimane sempre costante, e costituisce una ben precisa grandezza fisica caratteristica per ogni condensatore, la quale prende il nome di capacità del condensatore che si indica con la lettera C

C=\frac{Q}{V}

a capacità di un condensatore esprime la carica elettrica che si ottiene contrappone sulle armature, quando fra queste ultime è presente una ddp di 1 V.
La quantità di elettricità Q quando tra le armature esiste una ddp V si trova ovviamente con Q=CV e, altrettanto ovviamente, la ddp V fra le armature del condensatore, note capacità C e carica Q si trova con V=\frac{Q}{C}.

La capacità C è dunque

 \frac Q V = C \left ( \frac {\text{coulomb}}{\text{volt}} \right)

cioè coulomb su volt definisce l’unità di misura della capacità del condensatore, unità indicata con F e chiamata farad dal nome del fisico Inglese Faraday.

Nella pratica i condensatori hanno capacità inferiori molto al farad, che rappresenta una capacità molto grande, per cui si utilizzano i sottomultipli: il milionesimo di farad o microfarad indicato con μF:

 1 \mu \text{F}=\frac{1}{10^{6}}=1 \times 10^{-6} \text{F}

 

La geometria costruttiva del condensatore e la capacità

La capacità di un condensatore varia a seconda della sua geometria costruttiva e del dielettrico interposto fra le armature.

Condensatore Piano

(geometria comunemente utilizzata) essa è direttamente proporzionale alla costante dielettrica \varepsilon del dielettrico ed inversamente proporzionale alla loro distanza d, nonché all’area S delle armature affacciate. Quindi

 C = \varepsilon \cdot \frac{S}{d}
condensat avvolto schema

 

Condensatore cilindrico

le due armature sono costituite da due cilindri conduttori, uno interno all’altro. Esempio tipico ne è il cavo coassiale.
Può essere considerata la struttura del primo condensatore della storia, noto come la bottiglia di Leyda, da nome attribuito dal fisico francese G.Nollet, il quale diffuse tale dispositivo in seguito alla notizia di un esperimento fatto dal fisico Mussechenbrock di Leyda. Questi infilò un grosso chiodo entro una bottiglia contenente acqua, e lo caricò collegandolo ad una macchina elettrostatica. Tolto il collegamento con la macchina, toccò il chiodo e ne ricevette una forte scossa.
La bottiglia di Leyda è realizzata da un vaso cilindrico di vetro che presenta le superfici esterne ed interne ricoperte di stagnola. I due rivestimenti fanno capo ai rispettivi elettrodi per il collegamento, ed il vetro del vaso funge da dielettrico.
La capacità del condensatore cilindrico, indicando con R1 ed R2 i raggi dei due cilindri-armatura e, al solito con  \varepsilon la costante del dielettrico che li separa, è espressa da

C=\frac{2\pi \varepsilon l}{\ln \frac{R_{2}}{R_{1}}}
condensatore cilindrico, schema.
Parametri caratteristici dei condensatori

sono:

Capacità nominale

viene stampata sul contenitore stesso in chiaro o attraverso un codice. In commercio sono disponibili valori di capacità che vanno dai μF ai pF, ricordando che:
pF = picofarad
nF = nanofarad
μF = microfarad

1 \, \text{F}= 10^6 \mu \text{F}= 10^9 \, \text{nF}=10^{12} \, \text{pF}

1 \, \mu \text{F} =10^3 \, \text{nF}=10^3 \, \text{kpF}=10^6 \, \text{pF}

1 \, \text{nF}=1 \, \text{kpF}=10^3 \text{pF}=10^{-3} \, \mu \text{F}

1 \, \text{pF}=10^{-3} \, \text{nF}=10^{-3} \, \text{kpF}=10^{-6} \, \mu \text{F}

Tolleranza

è espressa in % ed indica di quanto si discosta il vero valore della capacità da quello nominale.
Può essere simmetrica ad esempio \pm 20 \% o asimmetrica esempio -20 \% \, +50 \%.
In genere si hanno tolleranze del \pm 20 \%, \pm 10 \% , \pm 5 \%. Nel caso di condensatori di precisione si arriva anche allo \pm 0,1\%

Coefficiente di temperatura

rappresenta la variazione in percentuale della capacità rispetto al valore nominale a 25 °C, per ogni grado di variazione di temperatura. Questo valore viene indicato dal costruttore con la sigla TC (temperature coefficient). Volendo considerare le variazioni di capacità dovute alla temperatura, si può ricorrere dall’espressione.

C=C_{0} \left [ 1+ TC  \left ( T-T_{0} \right ) \right ]

il coefficiente di temperatura può essere positivo (indicato con P) o negativo (indicato con N); ad esempio N150 = -150 ppm/°C ,P100 = +100 ppm/°C. Pertanto questo coefficiente indica di quanto aumenta o diminuisce il valore dellacapacità all’aumentare di un grado della temperatura del condensatore rispetto a 25°C. L’indicazione NP0 indica nessuna variazione della capacità con la temperatura, importante nei casi in cui questa caratteristica sia necessaria

Tensione nominale di lavoro

è il valore massimo della ddp in volt che si può applicare alle armature del condensatore senza che avvenga la perforazione del dielettrico. Il valore è funzione dello spessore e della rigidità del materiale interposto fra le armature. Vien da se che una riduzione dello spessore per aumentare la capacità, fa si che vi sia una diminuzione della tensione nominale.
La rigidità dielettrica è definita come l’intensità del campo elettrico che provoca la perforazionedel dielettrico. Nel caso di un condensatore piano, considerando Emax come valore della rigidità dielettrica, la tensione di rottura è espressa da Vr = Emaxd

Resistenza di isolamento

è la resistenza presente fra le due armature introdotta dal dielettrico. Nasce dal fatto che il dielettrico non è un isolante perfetto con una resistività infinita, ma solo molto alta. Il suo valore, analogamente a quella dei conduttori viene espressa dalla relazione del tipo

R_{p}=\rho \frac{d}{S}

dove Rp è la resistenza di isolamento, ρ è la resistività del dielettrico, d lo spessore del dielettrico, ed S la superficie del dielettrico.
La resistenza di isolamento risulta essere inferiore nei condensatori di elevata capacità, poiché per la loro realizzazione occorrono piccoli spessori e superfici grandi.
Il valore della resistenza di isolamento va da qualche a qualche migliaio di

Collegamento dei condensatori

Collegamento in parallelo,

due o più condensatori in parallelo danno luogo ad una capacità complessiva:

CT = C1 + C2 + C3 + …..CN
schema parallelo
CT = C1 + C2

Condensatori in serie

due o più condensatori in serie danno luogo ad una capacità complessiva:

C_{T}=\frac{1}{\frac{1}{C_{1}}+\frac{1}{C_{2}}+\frac{1}{C_{3}}+....\frac{1}{C_{N}}}
schema serieC_{T}=\frac{C_{1}\cdot C_{2}}{C_{1}+C_{2}}
In ultimo non bisogna dimenticare la presenza oramai da tempo dei componenti in tecnologia SMD che offre componenti miniaturizzati,
COND SMD SU SCHEDA
per i quali a volte l’identificazione resta al quanto difficile come nel caso di alcuni condesatori per i quali l’unico metodo di identificazione resta quello dei dati forniti dallo schema elettrico dell’apparecchiatura che li ospita …
condensatori SMD
ovviamente salvo caso in cui sipossano trovare i riferimenti chiari di capacità e polarizzazione direttamente serigrafati sul condensatore stesso.
Nelle applicazioni elettroniche i condensatori sono presenti in molti circuiti svolgendo diverse funzioni.
Nei circuiti di temporizzazione, viene sfruttata la loro caratteristica di carica e scarica in combinazione con le relative resistenze, per la realizzazione di timer che sfruttano la costante di tempo Τ del circuito RC.
Possono essere usati per bloccare la corrente continua, nei circuiti amplificatori o in alcune applicazioni in RF, ed ancora per la realizzazione di oscillatori, nei circuiti crossover, ovvero filtri di frequenze audio.
Negli alimentatori svolgono la funzione di livellamento della tensione.
Possono anche essere usati come batterie tampone per la memoria di alcuni circuiti elettronici. In elettrotecnica trovano applicazione come compensazione di una reattanza induttiva, ovvero nel il cosiddetto rilassamento.
Trovano applicazione anche nei circuiti di avviamento dei motori, e come soppressori di disturbi nei circuiti filtri di rete.
COND ELET SCHEDA
Questa raccolta di informazioni (pratiche) sul condensatore, non ha la pretesa di essere esaustiva dell’argomento. Anzi alcuni argomenti trattati andrebbero senz’altro approfonditi, ed alcuni sicuramente sono mancanti. Pertanto eventuali suggerimenti per miglioramenti saranno ben accolti.
Riferimenti : Appunti di elettrotecnica, Manuale di Elettronica e Telecomunicazioni 4 ed Hoepli, Wikipedia.

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